1 luglio 2015

L'amore è una cosa semplice (A fumetti)


(Voce fuori campo) Sembrava uscito dal video di I want your sex. Peccato fosse in ritardo di quasi 30 anni con la vita. Lo conoscevano tutti, una sorta di attrazione locale. Del resto, non importa dove ti trovi, c'è sempre uno scemo del villaggio. Ma guai a prendersi gioco del guardiano notturno della stazione degli autobus: potrebbe reagire molto male. Questo Alessandro non lo sapeva, però. Non poteva saperlo.





Casa di Alessandro, interno giorno
 
- Sì, ho preso tutto. Sì, il cellulare è carico, non preoccuparti. Pa', portami alla stazione e non scaricarmi addosso tutta questa ansia.  
- È questo è il ringraziamento?
- Uno si preoccupa per te e così lo tratti?
- Alex, la colazione! Divertirti e ci sentiamo su whatsapp!
- Ok ma'.



(Voce fuori campo) Se avesse potuto, non avrebbe trascorso neanche un minuto della sua vita con i compagni di classe, figuriamoci una settimana. Ma in gita sarebbe venuta anche Monica, la ragazza della quinta D di cui era innamorato da tre anni.


Stazione, esterno giorno

Fatta? Adesso mettila su fibbì e taggaci tutti.
 
Questa è l'anteprima dell'esame di maturità. Siamo educatori, non cani da guardia: non costringeteci ad esserlo! Lo sapete che un sette in condotta significa perdere l'anno?
 
Zitti, sta arrivando Fanelli. Hey, non te li sei portati i fumetti anche qui, vero? Fai vedere, dammi qua lo zaino! È pulito, fatelo passare.


Treno, interno giorno

(Voce fuori campo) Alex è perso nei suoi pensieri, tanto ingombranti che il treno gli appariva vuoto.

- Monica's theme -

Come faccio a dirti ti amo,
come posso farti questo?
Io niente,
tu la più bella.



(Flashback) Ricordo quel giorno e il sole che creava riflessi tra i capelli. Avrei voluto abbracciarti quando ti ho vista piangere. Lo stronzo del tuo ragazzo non capirà mai cosa darei per essere al suo posto, anche solo per un istante. Tenerti la mano, accompagnarti a pattinare al parco. Sì, lo so che ti piace e anche che ti fermi sempre davanti al negozio vicino alla scuola.






- Monica's theme (reprise) -
Come faccio a dirti ti amo,
come posso farti questo?
Io niente,
tu la più bella.



(Voce fuori campo) La mente di Alessandro è in loop. L'amore è una cosa semplice, a condizione di viverlo nella realtà. Ed eccolo ora vagare da un vagone all'altro.
 

Quella stronza di Gabry ha detto a tutti che io e Marco lo abbiamo fatto.

Fanelli, dove te ne vai?

Lo lascio! Mi ha stancato con la sua gelosia!

Ragazzi, non vi preoccupate per la maturità: megacolletta da 500€ e i compiti sono nostri.

La puttana della prof. d'inglese a me ha messo 4 e a Zerchetti 6, ma da me ha copiato!

Il mio ragazzo non lo sa ancora che ho un ritardo di 15 giorni.



 
(Voce fuori campo) Finalmente Monica!

- (Visibilmente imbarazzato) Mo, Moni, Monica, anche tu qui? Non sapevo saresti venuta...
- (Si toglie le cuffiette) Scusa, non ti ho sentito, dicevi? No, niente. Cosa stai ascoltando?
- (Incuriosita da quello strano ragazzino) Tiziano Ferro, ti piace?
- Quello tutto tatuato?
- (Ride) No, quello è Fedez. Tieni ascolta...
- (Un ragazzo lo spinge bruscamente) Fanelli, ma stai sempre davanti al cazzo? Tieni Monica, ti ho preso qualcosa da bere. Fanelli, lo hai capito che te ne devi andare adesso? Ecco, bravo, dammi le cuffie. E tu, Monica, stai ancora alle canzoni di Tiziano Ferro? Dai prendi il mio di iPod e ascolta un po' di musica seria.
 
(Voce fuori campo) Si sentiva come Superman stretto nella morsa di Lex Luthor. Ma sapeva di essere migliore di quel bullo di periferia di Battista, bocciato per ben tre volte. Si chiedeva cosa ci trovasse Monica in un tipo così.
(Flashback)  

- Alessandro, dai retta a papà che ti vuole bene: le donne vanno prese per i capelli! Tu sei troppo un bravo ragazzo, è questo il problema. Ma mi stai ascoltando? Tutto il giorno con quell'affare tra le mani. Ai miei tempi, alla tua età, avevamo altro tra le mani. Posalo ogni tanto quel telefonino. 
 - Ma non dare retta a tuo padre, si dà le arie del grande uomo, ma sono io che l'ho preso per i capelli. Non avrebbe mai fatto la prima mossa altrimenti. Vedrai che arriverà anche per te la ragazza giusta. E adesso vatti a lavare le mani ché tra un po' si cena. E tu non mettere strane idea in testa a mio figlio, non lo vedi che è ancora un bambino?


Stazione, esterno notte

(Dirigente scolastico) Ragazzi, tutti in fila, fatevi contare. Adesso arriveranno gli autobus navetta che ci porteranno in albergo. E andate a dormire che domani ci si sveglia presto. Abbiamo il treno per Parigi.








Albergo, interno notte

- Cazzo! Ho lasciato il cellulare sull'autobus!
- Fanelli, ora te ne accorgi? 
- Non ti ci mettere pure tu! 
- Chiama un taxi e fatti portare al terminal. 
- Non ci avevo pensato! 
- Lo so io a chi pensi. Capisci che quella della quinta D non si metterà mai con uno come te?
- Grazie, ci mancava solo il tuo incoraggiamento! E dove lo trovo un taxi a quest'ora?
- Ho l'app sul telefonino.
- Grazie Zerchetti, e pensare che non ti volevo in stanza con me.

- Stronzo! Ecco, l'ho chiamato. Il corridoio è libero, non farti vedere da nessuno ché non lo voglio perdere l'anno per colpa tua.



Terminal, esterno notte

(Voce fuori campo) Alessandro è arrivato al terminal degli autobus, ma non ricorda quale ha fatto da navetta dalla stazione all'albergo. Se avesse un altro telefono potrebbe ritrovarlo ascoltando la suoneria, ma così è impossibile. Cerca di nascondersi, ma il guardiano notturno si accorge di qualcosa.
C'è qualcuno? Esci fuori, fatti vedere. Scommetto che sei il solito drogato di merda che è venuto a rubare. Maledetto me che ho accettato di fare questo lavoro. Con il fisico che ho avrei potuto fare ben altro. Ai casting scelgono solo i raccomandati, ecco qual è il problema! Esci fuori ho detto!



 

- (Arriva un'auto) Vieni, sali. Cosa aspetti! Allontaniamoci da quello lì, è uno stronzo.
- Non sono un drogato, non volevo rubare nulla...
- Uno con la tua faccia? Un drogato? Un ladro?
- Mi chiamo Alessandro, ma puoi chiamarmi Alex.
 


- Guarda sul sedile posteriore, devo averle lasciate lì le sigarette; comunque io sono Christine.
- Non le vedo...
- Cazzo, mi devono essere cadute sotto il sedile.
- Hai un nome francese...
- Mia madre lo è, non io...
- Domani devo prendere il treno per Parigi.


 

(Voce fuori campo) Agli occhi di Alessandro, la giovane donna era apparsa come un'eroina dei fumetti: l'aveva salvato dalla stupidità di uno sconosciuto e adesso lo stava guidando in un'avventura ancora più grande. 
Alex ha trascorso la notte con Christine. Forse lo ha fatto per la prima volta, forse lo ha solo sognato. Ma qualcosa è cambiato comunque in lui: ha compreso che amore non fa rima con dolore. In fondo è una cosa semplice, se sai come funziona.

Massimiliano Cerreto