Esisti sino a quando riesci a convincere gli altri della tua stessa invenzione, e bada bene che ho usato il verbo esistere, non essere. Perché l'essere, a differenza dell'esistere, prescinde dalla percezione soggettiva, propria o altrui. Ad essere sincero, riuscivo anche a capirle le parole del professor Casimiro, ma solo molto tempo dopo.
Un po' come quando mi ritrovo in bagno a leggere gli oroscopi di qualche mese prima e penso alle cose che mi sono capitate. Se lo sapesse, il professor Casimiro mi toglierebbe il saluto. Delle riviste femminili che porta a casa mia madre, intendo. A sua discolpa, aggiungo che non le compra, ma sono le amiche a prestargliele, ed ecco spiegata pure la ragione della lettura in differita. Ora che ci penso, e se gli oroscopi non servissero a prevedere il futuro, ma a scoprire il passato?
Una domanda non può che portare ad un'altra ed un'altra ancora, mi ripeteva spesso il professore, e lo faceva guardandomi negli occhi, quasi a volermi intimorire: lui stesso aveva pagato un prezzo troppo alto per quel desiderio di conoscenza che ci accomunava e vedeva riflesso nei miei. Questa però è una storia che non vorrebbe vi raccontassi. Potrebbe addirittura farmi causa, lui che non ci crede neppure nel diritto e in tutte le altre aberrazioni della mente volte a codificare e categorizzare la condotta umana, per sua natura irrazionale, come le definisce.
Eppure me lo ricordo perché si ritrovò a parlarmi di essere ed esistenza quella mattina di novembre, che poi pioveva e quindi niente passeggiata delle dieci; non erano le gambe il problema, ma una forma di labirintite cronica ad impedirgli di uscire da solo. Nel suo palazzo viveva un avvocato, uno sulla cinquantina, uno ancora abbastanza piacente per decidere di dedicarsi ad una donna soltanto, uno di quelli che non poteva usare il classico alibi del tengo famiglia per giustificare le sue malefatte. Va detto che il professor Casimiro abitava al piano terra e la finestra della cucina era il suo osservatorio privilegiato sulla realtà.
Tutti lo chiamano avvocato, disse indicandomi quell'uomo che usciva di casa mentre ero intento a cercare di riempire il barattolo dello zucchero senza combinare un disastro. Lo sapete anche voi che i pacchi di cartone in cui è conservato tendono ad inumidirsi facilmente e poi casca tutto a blocchi; il caffè lo aveva fatto poco prima che arrivassi. E tutti chiamano me professore, ma nessuno ne ha le prove. Ecco, è questo il modo in cui esistiamo nelle menti delle persone, aggiunse. E questo è anche tutto ciò che so del rapporto del professor Casimiro con l'esistenza.
Massimiliano Cerreto