"attraversare un mare medievale,
lottare contro un drago strabico,
ma di draghi, baby, non ce ne sono più."
(Felicità, Lucio Dalla)
Non me lo ricordo più perché mi innamorai di lei.
Forse per una forma di masochismo: i maschi lo sanno quando non hanno alcuna
speranza. Certo, la
versione ufficiale era che... Aspetta! Ora che ci penso, non c'era alcuna
ragione: ci si innamora e basta. Già, la pelle bianchissima, i capelli
lunghissimi, il taglio orientale dei grandi occhi color nocciola; ma lo sai anche tu che sono tutte
puttanate. Ci si innamora quando si ha voglia di parlare dolcemente a se stessi usando un altro nome.
Che carattere avesse? Mai capito: all'epoca gli ormoni avevano il sopravvento su tutto, roba che Priapo era un impotente al confronto. No, davvero, non lo so che persona fosse, ma la percepivo come una divergente. E a me piacevano i divergenti. Come il tipo con il nasone ed i capelli grassi che mi mise in bocca la prima sigaretta e l'altro, un gigante buono di quasi due metri, che mi fece innamorare della batteria tamburellando con le penne durante l'ora di matematica.
E non so nulla della vita che ha vissuto negli
ultimi 30 anni e neppure perché l'abbia cercata su facebook pochi minuti fa.
Forse perché la vita continua anche senza di noi, senza volerlo o saperlo. E
allora si diventa nostalgici, persino di un amore non corrisposto, di un tempo in cui non si era liberi, ammesso esserlo mai stati, ammesso poterlo mai diventare:
Cerreto stai zitto, Cerreto stai seduto, Cerreto alla lavagna, Cerreto,
Cerreto, Cerreto. Ma andatevene a fare in culo miei cari professori, anche se
probabilmente la maggior parte di voi è già morta. Comunque, anche da vivi, non
eravate un granché. E non lo eravamo neppure noi, goffi e impacciati nei nostri cappotti troppo grandi, a nascondere sotto il banco diari farciti di frasi d'amore, scarabocchi e altre idiozie che allora ci sembravano importanti.
Torneresti indietro con la maturità di oggi? Io no. Mi stavano già tutti sul cazzo a 15 anni, figurati con la consapevolezza odierna. E no. A differenza di Holden Caulfield, l'idolo di noi disadattati cronici, non li salverei gli innocenti che rischiano di cadere nel burrone ai margini di un campo di segale. Perché ero innocente anche io e guardate cosa mi è successo a non essere precipitato. Non abbastanza almeno. Perché di angeli caduti non ce ne sono più: qui solo tanti poveri cristi all'alba dell'apocalisse.
Certo, c'era lei, con i suoi diciassette anni, la voglia di andare a pattinare nella villa comunale e il sabato sera a fare i pompini nascosta dalla luna e dagli scogli del lungomare. E adesso c'è lei, appoggiata al davanzale della finestra al secondo piano, con il golfino di lana bianco e i riflessi del sole di ottobre nei capelli. E ci sono io a dirle: ciao, sono Massimiliano e sono rimasto qui tutto il tempo.
Massimiliano Cerreto