29 luglio 2021

Conosci te stesso (e dimenticalo)


Io ho tre vite. La mia,

quella che si inventano gli altri, 

quella che gli altri pensano che sia la mia vita.

Fernando Pessoa

 

Quanta saggezza risiede nelle parole nosci te ipsum (γνῶϑι σεαυτόν), e chi lo nega. Peccato che io non sia davvero io, non soltanto questo. Sono anni che (mi e lo) ripeto: non è un bene identificarsi con l'idea di se stessi in quanto impermanente, come tutte le cose del resto. E poiché sono uno storyteller e non un maestro, spirituale o meno, fa' ciò che ti pare, ma io credo che:

 

- La mia vita non è la cronistoria degli eventi che ho vissuto, ma del modo in cui li ho vissuti e poi rivissuti in modo diacronico attraverso la memoria.

- La realtà è ciò che noi percepiamo come tale. 

- Tra la verità, spesso identificata (a torto) con il dato fattuale, e l'aleteia, la scoperta di ciò che è nascosto, preferisco la seconda.

- Essere qui e ora? Giusto, ma perché non anche altrove e in ogni tempo?

- Non è necessario vivere fuggendo di gente in gente, basta dimenticarsi ogni tanto per poter lasciare andare tutto ciò che non ci appartiene più e rinascere.

- Aver sostituito (e non integrato) l'archetipo della Dea Madre con quello incarnato dalle divinità solari è stato il più grande crimine contro l'umanità. L'ho presa alla lontana, ma sembrava brutto scrivere: viva la fica.


Massimiliano Cerreto