A Giulia
Contare gocce di pioggia imprigionate dietro un vetro e
destinate a scivolare via tutte insieme, ormai confuse e
indistinguibili, e solo perché avere cura dell'inutile è un bisogno primario: la funzione di X è rimanere un'incognita, non di essere svelata.
E mia madre è una stronza, ma non lo sa e non lo capirà mai: tutto ciò che ha fatto è stato per il mio bene; la sua idea di bene, almeno.
Non comprerò allora i tuoi vent'anni, con la loro inquieta bellezza, né farò di te una sposa immaginaria, una delle tante, e neppure un'altra donna cui dare la colpa per tutto ciò che sarebbe potuto essere e non è stato.
Accompagnerò invece il mio gatto sulla Luna: rimanere qui è come ingoiare sperma ogni giorno; alla fine, lo sai, non può nascerne nulla, ti brucia solo la gola.
Massimiliano Cerreto
Massimiliano Cerreto