I giovanissimi e i giovani di oggi non sono né migliori né peggiori di noi alla loro età. Ad essere diverso è il modo in cui si raccontano e persino come viene raccontato loro il mondo. Peggiori invece le condizioni in cui vivono e hanno ragione a chiamarci boomer con tono dispregiativo, anche se tale appellativo andrebbe rivolto ai loro nonni. Non posso che augurare loro di sopravvivere all'idiozia, la propria e altrui, come ho cercato di fare io negli ultimi 46 anni.
m.c.